Gli errori più frequenti da evitare

Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore.
Bertolt Brecht (Storie del Signor Keuner, 1929)

A differenza del Signor Keuner, gli errori di forma che incontriamo tutti i giorni nei manoscritti sono “scivoloni” di ben altra natura. Nei testi narrativi e saggistici si incontrano spesso errori molto gravi di italiano, che tuttavia – con la tacita complicità delle tastiere del nostro pc – vengono compiuti così di frequente che ormai in molti non ci fanno più caso. Tuttavia la maggior parte di questi errori riguarda la grammatica italiana di base: in altre parole, potrebbero saltare agli occhi di un allievo delle scuole elementari! 

Pensa a quante volte ti capita di scrivere: Perchè… (errore! Si scrive “perché”),
oppure Bevo un the (errore! In italiano si scrive tè) o magari Decidi: si o no (errore! L’affermazione si scrive “sì”). 

Di seguito proviamo a raggrupparli per tipologie, in modo da identificarli e correggerli con più facilità. 

Gli accenti

Al primo posto tra gli errori più diffusi ci sono sicuramente gli accenti. Ecco quattro gravi errori nell’uso degli accenti:

1 – Confondere gli accenti gravi e acuti, sbagliandoli: l’errato poichè invece di poiché, perchè invece del corretto perché (per fare l’accento acuto: freccia+è), oppure ahimé (si scrive invece ahimè). 

2 – Accenti mancanti: non scrivere gli accenti non è solo formalmente sbagliato, ma presta la lettura a numerosi fraintendimenti nel senso. Ad esempio usare si anziché (affermativo). O usare da al posto di (verbo dare, terza persona sing. del tempo presente indicativo)

Terribile è anche trovare scritto il numero ventitré in modo errato: ventitre

3 – Accenti al posto degli apostrofi (e viceversa): per esempio a volte si trova scritto, erroneamente: anziché po’.

E’ al posto di È (Alt+0200) 

4 – Accenti sbagliati (confusi con gli apostrofi), che si trovano solitamente nelle forme dei verbi all’imperativo. Va’, fa’, di’ e non và, fà, dì. 

La punteggiatura

Altro punto dolente nella scrittura è la punteggiatura. Gli errori più classici di questo gruppo sono

  • Caos nella punteggiatura dei dialoghi
  • I puntini di sospensione e virgolette alte “a pioggia”
  • Virgole tra soggetto e verbo: occhio all’analisi logica!  

Le esclamazioni

L’ultimo gruppo di errori, che forse è meno frequente ma molto evidente da un punto di vista grafico nella pagina di testo, è quello delle esclamazioni e della confusione nel loro utilizzo. Anche in questo caso, l’uso (o il mancato uso) di una semplice “h” cambia completamente il senso e talvolta la lettura in pubblico di un testo.
Per esempio: O oppure Oh? Il primo è un vocativo, mentre il secondo è un’esclamazione. 

E o Eh! : il primo è una congiunzione, mentre il secondo è l’esclamazione
Beh o Be’: in questo caso sono accettate entrambe le soluzioni. 

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